Dietro

07/19/16

Intervista alla giornalista e regista Rai Paola Degaudio, prima testimonial di #noiciamiamo


Come molti di voi sapranno dalla mia pagina FB appositamente dedicata, sono già svariati, i nomi femminili della cultura italiana che hanno deciso di supportare questa mia, ennesima, iniziativa.

Ed un simile progetto.

Donne, ma anche un uomo del calibro di Armando Sommajuolo.

A dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che, specie in certi casi, l'unione delle forze nel senso più lato possibile, può e deve essere di monito.

Magari, tracciare un solco.

Oggi, perciò, sono lieta di potervi finalmente presentare la mia prima testimonial.

Si tratta di Paola Degaudio, giornalista e regista Rai di lunga esperienza e versatilità: è stata la prima donna a credere nelle potenzialità di #noiciamiamo, la nuova campagna declinata al femminile, l’ennesimo emblematico hashtag di #stopfemminicido e #pariopportunità che riechieggia dal mio account Twitter, in verità, già da qualche tempo.

Con Paola, stimata professionista di origine calabrese, abbiamo toccato diversi punti cruciali di una discussione che, forse mai come in questo periodo, sembra di scottante attualità.

Capovolgendo la prospettiva: mi ha infatti inviata a riflettere sull'ulteriore interrogativo: #noiciamiamo?

E voi, che ne pensate? Siete d’accordo?

Aspettiamo i vostri commenti!


F.F. Paola e la scrittura al femminile, come e quando cominci a giocare con le parole?

Paola Degaudio: In famiglia, ho sempre respirato cultura e poesia. Dopo il liceo classico, mi sono quindi laureata in lingua e letteratura straniera moderna. Era il 1982. Negli anni 80, avevo appunto iniziato a lavorare in Rai. Ma sono diventata giornalista pubblicista solo nel 2004.

F.F. Sei una donna affermata: a quale prezzo?

Paola Degaudio: Bella domanda. Racchiude bene il senso del mio percorso: allora, nel mio contesto, non era facile affermarsi al di fuori della “famiglia”. In effetti, a tutt’oggi, per molti versi, una donna lavoratrice non è sempre vista di buon occhio; ancora oggi, purtroppo, fatica molto per tenere testa alle colleghe “single”.Tuttavia, c’è il risvolto della medaglia. Mi viene da chiedermi quanto le donne, a loro volta, tra inutili invidie e gelosie, non siano le nostre prime( e peggiori?) nemiche. Io sono fiera di dichiarare che ho un background molto nutrito e variegato alle spalle: ho vissuto lunghissimi anni di collaborazioni, ho svolto i più svariati ruoli. Sono passata ad esempio da Ho perso il trend a Il pianeta dimenticato, cimentandomi addirittura con programmi di rassegna stampa, fino ad arrivare ad oggi, ad un programma di Nuove tecnologie come Eta Beta. Ricordo inoltre con affetto anche la collaborazione con Enrica Bonaccorti. Questo, per citare alcuni esempi.

F.F. Mi parlavi del tuo precariato, un concetto non così tanto moderno, a quanto pare…

Paola Degaudio: Già. Non è stato facile nemmeno per me, poichè la mia assunzione è arrivata da poco, nel 2010: spero quindi che alcune regole cambino presto. E nel frattempo, dovevo difendermi, come ancora oggi troppo spesso succede, dai pregiudizi di una società non pronta all’affermazione delle donne. C’era,( e persiste), un condizionamento atavico, per cui ci volevano “legate alla famglia”.E per il quale, inevitabilmente, lavorare significava che le donne dovevano, ( devono?), in qualche modo, sottrarsi al loro ruolo di madri e mogli perfette. O riuscirci a prezzo di immensi sacrifici. Io sono però ottimista, molte di noi ci stanno piano piano riuscendo. Sebbene manchi ancora quasi del tutto, come accennavo prima, la solidarietà femminile. Ecco perché molti posti di potere non siamo riusciti ad ottenerli o comunque, siamo molto in ritardo rispetto agli uomini. E tra le cause, oltre alla mentalità maschilista che ci ha di certo bloccate nel nostro avanzamento, c’è la competizione tra noi donne. Che non ci amiamo, evidentemente.

F.F. Tra i tuoi programmi, ricordi volentieri “ Con Parole mie”di Umberto Broccoli , Perché?

Paola Degaudio: Mio padre era un poeta, giornalista e scrittore. Io non mi sono mai cimentata in un simile genere letterario, ma so riconoscere la bellezza che ti affascina dalle righe di una scrittura come quella di Hikmet, o ancora Quasimodo, Saba e tanti altri, dei quali, appunto, sceglievamo dei versi da girare poi sul sito. Era il 1999. Mi piacerebbe dedicare un programma a questi argomenti, credo che in fondo, ognuno di noi potrebbe riscoprire il poeta che è sopito nel suo animo…

F.F. Non a caso, #noiciamiamo è il titolo della mia ultima campagna rosa in cerca di testimonial come te…

Paola Degaudio: Grazie, ma posso dirti con sicurezza che non si finisce mai di imparare.

Intervista alla giornalista e regista Rai Paola Degaudio, prima testimonial di #noiciamiamo


Scritto da: Federica Ferretti
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