Dietro
Elena Vesnaver per Federica Ferretti:e #noicontinuiamoadamarci
Dalla penna al teatro, Elena vive di parole, avendo non a caso studiato arte drammatica.
E allora, dà loro presto voce in ogni senso, collaborando infatti con la sede Rai di Trieste, prendendo cioè parte a diversi sceneggiati radiofonici trasmessi sul territorio nazionale.
Attraversa diversi generi letterari, ottenendo, non ultimo, di presentarli anche al Pisa Book Fdestival.
Ma ottiene pure il Premio Letterario Città di Verbania for Women
Inoltre, la ritroviamo da tempo ormai immemorabile sulle pagine di una delle nostre riviste preferite: Confidenze tra amiche( Mondadori).
Oggi, sono particolarmente felice di ospitarla, condividendo,( sia chiaro, molto umilmente!), una simile platea.
La conoscerete perciò forse meglio di tante altre penne, che comunque, mi hanno onorato, perché, entra, certo in punta di piedi, settimanalmente a casa nostra.
Ecco, allora che capite da voi, quanto possa essere emozionata nell’aprirle la porta di questo sito.
Signore e signori, stiamo per prenderci un caffè che più letterario non si può, quello con Elena Vesnaver!
F.F. Come è entrata la scrittura nella tua vita?
Elena Vesnaver: Sono stata fin da piccola una forte lettrice e mi è sempre piaciuto raccontare storie, lasciarsi affascinare dalla scrittura è stata una conseguenza quasi obbligata, direi, anche se per qualche tempo è rimasta una cosa soltanto mia. Avevo altri obiettivi, il teatro, per esempio, al quale mi sono dedicata molto presto e che mi assorbiva completamente. Poi, ho iniziato a scrivere testi per la mia Compagnia Teatrale e un mio amico che lavora nell’editoria per l’infanzia mi ha chiesto di provare a scrivere storie per bambini; io ci ho provato e visto che riscuotevano un buon successo ho cominciato a pensare che la scrittura poteva essere la mia vera strada.
F.F. Cosa significa, per te, entrare così spesso in Confidenze tra amiche?
Elena Vesnaver: Quando me lo chiedono io dico sempre che da quando collaboro con Confidenze sono una donna molto felice. Raccontare le storie delle donne, una diversa dall’altra, piene di emozioni, di dolori e gioie, piene di umanità , mi ha arricchito molto, mi ha insegnato a mettere la verità in tutto quello che scrivo, mi ha insegnato soprattutto ad ascoltare, sempre. Inoltre per Confidenze, oltre alle storie di vita, trovo spazio con i miei romanzi brevi, ho scritto diversi romanzi a puntate e ora curo la rubrica Cara Giulietta in collaborazione con il Club di Giulietta. Questa esperienza è meravigliosa, mi si è aperta una finestra sul mondo dell’amore che non avrei mai immaginato. Meraviglioso.
Dal punto di vista tecnico, Confidenze è una palestra eccezionale. Scrivo molto ma molto meglio, sono migliorata tantissimo da quando collaboro.
F.F. Ti penti mai di avere intrapreso una simile strada?
Elena Vesnaver: Se fossi pentita smetterei di farlo, non sono capace di fare qualcosa che mi pesa, che non mi rende felice. Sono una ribelle, in questo senso, non ce la faccio a lavorare senza amare il mio lavoro.
Scrivere è faticoso, ma io mi ritengo una privilegiata, anche se non è sempre facile e non tutto va come deve andare, ma non credo esista un altro mestiere che mi permetta di esprimermi tanto pienamente.
F.F. Scrittura e femminicidio: come possiamo adoperare le parole per fermare un simile scempio?
Elena Vesnaver: Credo che le nostre parole non bastino né a descrivere l’orrore, né a fermarlo, però le parole sono potenti e possono aiutare a cambiare le teste, perché questo bisogna fare, cambiare le teste, cambiare un modo di pensare atroce.
Per cui è ora di finirla con gli stereotipi. Basta eroine sottomesse, basta uomini ai quali perdoni la crudeltà perché sono profondamente innamorati e possono permettersi anche uno stupro, basta a tutta questa fuffa inutile e pericolosa. Le mie protagoniste sono, da sempre, donne forti e fuori dalle righe, eppure comunque mi sono data una regola comportamentale quando scrivo e già da tempo evito situazioni che possono dare un’immagine fuorviante della donna e dei rapporti, a meno che il tutto non sia contestualizzato. Autocensura? No, coscienza di quello che faccio e se tutti ci mettessero un minimo di cervello sarebbe una bella cosa.
F.F.Infine, la domanda di rito che, però, speriamo sia utile alle nostre future penne italiane: consigli in evoluzione per non demordere in questo mestiere.
Elena Vesnaver: Se vuoi farlo davvero, non demordi. Se è l’innamoramento di una stagione, smetterai subito. Per il resto direi che il consiglio principale è leggere. Leggere sempre e tanto, leggere e divertirsi a farlo, leggere e studiare quelli migliori di noi. E poi scrivere, scrivere ogni giorno senza aspettare l’ispirazione, perché quella non c’è quasi mai. Fidatevi.
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