Dietro
Intervista alla giornalista e regista Rai Paola Degaudio, prima testimonial di #noiciamiamo
Come molti di voi sapranno dalla mia pagina FB appositamente dedicata, sono già svariati, i nomi femminili della cultura italiana che hanno deciso di supportare questa mia, ennesima, iniziativa.
Ed un simile progetto.
Donne, ma anche un uomo del calibro di Armando Sommajuolo.
A dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che, specie in certi casi, l'unione delle forze nel senso più lato possibile, può e deve essere di monito.
Magari, tracciare un solco.
Oggi, perciò, sono lieta di potervi finalmente presentare la mia prima testimonial.
Si tratta di Paola
Degaudio, giornalista e regista Rai di lunga esperienza e versatilità: è stata
la prima donna a credere nelle potenzialità di #noiciamiamo, la nuova campagna
declinata al femminile, l’ennesimo
emblematico hashtag di #stopfemminicido e #pariopportunità che riechieggia dal
mio account Twitter, in verità, già da qualche tempo.
Con
Paola, stimata professionista di origine calabrese, abbiamo toccato diversi
punti cruciali di una discussione che, forse mai come in questo periodo, sembra
di scottante attualità.
Capovolgendo
la prospettiva: mi ha infatti
inviata a riflettere sull'ulteriore interrogativo: #noiciamiamo?
E voi, che ne pensate? Siete
d’accordo?
Aspettiamo i vostri commenti!
F.F. Paola e la scrittura al femminile, come e
quando cominci a giocare con le parole?
Paola Degaudio: In famiglia, ho sempre respirato cultura e poesia.
Dopo il liceo classico, mi sono quindi
laureata in lingua e letteratura straniera moderna. Era il 1982. Negli anni 80,
avevo appunto iniziato a lavorare in Rai. Ma sono diventata giornalista
pubblicista solo nel 2004.
F.F. Sei una donna affermata: a quale prezzo?
Paola Degaudio: Bella domanda. Racchiude bene il senso del mio
percorso: allora, nel mio contesto, non era facile affermarsi al di fuori della
“famiglia”. In effetti, a tutt’oggi, per molti versi, una donna lavoratrice non
è sempre vista di buon occhio; ancora oggi, purtroppo, fatica molto per tenere
testa alle colleghe “single”.Tuttavia, c’è il risvolto della medaglia. Mi viene
da chiedermi quanto le donne, a loro volta, tra inutili invidie e gelosie, non
siano le nostre prime( e peggiori?) nemiche. Io sono fiera di dichiarare che ho
un background molto nutrito e variegato
alle spalle: ho vissuto lunghissimi anni di collaborazioni, ho svolto i più
svariati ruoli. Sono passata ad esempio da Ho
perso il trend a Il pianeta
dimenticato, cimentandomi addirittura con programmi di rassegna stampa,
fino ad arrivare ad oggi, ad un programma di Nuove tecnologie come Eta Beta. Ricordo inoltre con affetto
anche la collaborazione con Enrica Bonaccorti. Questo, per citare alcuni
esempi.
F.F. Mi parlavi del tuo precariato, un concetto non
così tanto moderno, a quanto pare…
Paola Degaudio: Già. Non è stato facile nemmeno per me, poichè la
mia assunzione è arrivata da poco, nel 2010: spero quindi che alcune regole cambino
presto. E nel frattempo, dovevo difendermi, come ancora oggi troppo spesso
succede, dai pregiudizi di una società non pronta all’affermazione delle donne.
C’era,( e persiste), un condizionamento atavico, per cui ci volevano “legate
alla famglia”.E per il quale,
inevitabilmente, lavorare significava che le donne dovevano, ( devono?),
in qualche modo, sottrarsi al loro ruolo di madri e mogli perfette. O riuscirci
a prezzo di immensi sacrifici. Io sono però ottimista, molte di noi ci stanno
piano piano riuscendo. Sebbene manchi ancora quasi del tutto, come accennavo
prima, la solidarietà femminile. Ecco perché molti posti di potere non siamo
riusciti ad ottenerli o comunque, siamo molto in ritardo rispetto agli uomini.
E tra le cause, oltre alla mentalità maschilista che ci ha di certo bloccate
nel nostro avanzamento, c’è la competizione tra noi donne. Che non ci amiamo,
evidentemente.
F.F. Tra i tuoi programmi, ricordi volentieri “ Con
Parole mie”di Umberto Broccoli , Perché?
Paola Degaudio: Mio padre era un poeta, giornalista e scrittore.
Io non mi sono mai cimentata in un simile genere letterario, ma so riconoscere
la bellezza che ti affascina dalle righe di una scrittura come quella di
Hikmet, o ancora Quasimodo, Saba e tanti altri, dei quali, appunto, sceglievamo
dei versi da girare poi sul sito. Era il
F.F. Non a caso, #noiciamiamo
è il titolo della mia ultima campagna rosa in cerca di testimonial come te…
Paola Degaudio: Grazie, ma posso dirti con
sicurezza che non si finisce mai di imparare.
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