Dietro
L'appello di Angela Caponnetto per #noiciamiamo: usate la forza della vostra compagna per rendere invincibile la vostra coppia
Pure Angela Caponnetto, la giornalista di Rainews24 che vediamo in questi giorni
impegnata nella telecronaca dei fatti sconvolgenti di Amatrice, per #noiciamiamo.
Appena insignita dal
Premio giornalistico internazionale "Cristiana Matano" nella
serata speciale in chiusura di Lampedus'amore, in due giorni di
solidarietà, musica, spettacolo e sport sulla più grande delle Pelagie, la sua capacità
di narrare "con sensibilità e mestiere i tanti frammenti del dramma
dell'emigrazione in un servizio scevro da giudizi dove vince la cronaca che non
lascia possibilità all'immaginazione e lascia il posto alla realtà, perché
ancora più cruda".
Oggi, dopo la pausa estiva, ne facciamo un po’ il simbolo del coraggio declinato al femminile e riportiamo l’intervista che ci aveva rilasciato qualche tempo fa, circa le storie di donne violate che le capita di raccogliere.
Persino nei nostri porti
dove, quasi ogni giorno, ormai, sbarcano da emigrate.
La ringraziamo anche
e soprattutto per un appello forte e chiaro che rivolge agli uomini che ci
leggono sempre più numerosi:“Approfittate
della forza della vostra compagna e usatela per rendere invincibile la vostra
coppia”.
F.F.- Quante sono le storie di donne violate che ti capita di raccogliere?
Angela Caponnetto: Tante,
troppe. Donne violentate fisicamente e moralmente. Le storie più atroci le ho
raccontate nel periodo in cui ho lavorato per Chi l'ha Visto?. La maggior parte delle donne scomparse è vittima
di femminicidio. Mogli, mamme, fidanzate, figlie abusate e poi fatte sparire.
Ora racconto anche quello che mi viene a mia volta raccontato dalle donne che
sbarcano nei nostri porti. In particolare le donne africane detenute prima
della partenza nelle carceri libiche . Quelle che arrivano incinte sono state quasi
tutte violentate dai loro carcerieri. I libici considerano gli africani come
bestie da soma e le donne solo da seviziare e stuprare. Non è facile ascoltare
i loro racconti e restare freddi . Spesso devo interrompere la registrazione e
risplendere fiato prima di ricominciare. Quello che resta è un grande senso di
frustrazione perché, nonostante le nostre denunce, nessuno riesce a fermare
questo scempio
F.F. Viceversa, ti è capitato di testimoniare una storia femminile a lieto
fine?
Angela Caponnetto: Sì... La
ricordavo proprio in questi giorni in cui si parla tanto di femminicidio. Anni
fa e contai la storia di una donna scomparsa . Aveva lasciato il marito con quattro
figli piccoli da accudire. Pensavano tutti fosse morta. Uccisa da quel bruto
che era il marito, un uomo ignorante che la picchiava perché lei - che aveva
studiato e voleva un'altra vita - non si rassegnava a restare chiusa in casa
con i bambini mentre il marito andava a lavorare nei campi. La cercammo in ogni
dove, finché non mi rintracciò lei e mi disse che stava bene e di riferire a
suo marito di non cercarla più perché non sarebbe mai più tornata a casa. Anche
se le dispiaceva per i bambini. Pensi si sia salvata...
F.F. Sei di certo una donna che “si ama”: sposata e realizzata sul piano
professionale. Cosa senti di dire alle ragazze che cercano ancora se stesse?
Angela Caponnetto: Di
seguire il proprio cuore, le proprie aspirazioni, di combattere per le proprie
idee e di non avere mai paura di essere donne!
F.F. Hai deciso di dare il tuo sostegno a #noiciamiamo, la mia ultima
campagna di #stopfemminicidio che sta riscontrando adesioni sempre più
importanti. Ma, secondo te, perché hanno inventato un simile termine per
indicare una donna uccisa/ massacrata dal proprio partner? Una speculazione
sull’ennesima umiliazione che subiamo o un concreto segnale di ribellione ad
uno status quo che sembrava incontrovertibile?
Angela Caponnetto: Non
credo che insistere sul "noi ci amiamo" sia un'ennesima speculazione
. Purtroppo spesso si arriva a subire violenza estrema perché non ci si vuole
bene abbastanza, perché si è obnubilate da un falso sentimento e dalla
dipendenza dal partner che diventa tossica come la droga. Non ci si deve mai
stancare di dirlo che ci si deve voler bene.
F.F. Da giornalista oltre che donna a 360 gradi, cosa senti di consigliare
agli uomini chi ci leggeranno?
Angela Caponnetto: Questa è
la domanda più difficile. Perché non credo sia possibile ragionare con un
potenziale assassino. Ci sono poi quelli che soffrono alle prese con una donna
forte accanto e che tendono a sminuirla per provare a se stessi di essere
dominanti. Usano una violenza virtuale
che fa comunque male e avvelena il rapporto. A loro dico: “Approfittate della forza della
vostra compagna e usatela per rendere invincibile la vostra coppia”.
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