Annoverata tra le eccellenze nazionali ed internazionali del Centro Leonardo da Vinci di Milano, presente nel Convivio di Natale 2015 in veste di musicista e critica segnalata grazie alla sua visione innovativa da Massimo Cerofolini di Eta Beta( il programma dedicato ai nuovi linguaggi da RadioRai1), sono una scrittrice e giornalista abruzzese, che ha collaborato con Don Backy.
Attualmente, sono blogger di Grazia.it,inseguendo la mia passione circa le ultime tendenze moda #vintageodemode mentre sono contributor di Confidenze tra amiche dal 2014, (Mondadori), per rubriche che hanno per lo più il sapore di cronaca.
Sono nata e continuo ad alimentarmi nella rete, attraverso esperienze variegate. E, per ELLE Italia, ho raccolto le rivelazioni del conterraneo Angelozzi, lo stilista di Martina Stella nel suo giorno più bello.
Sono laureata in Scienze Politiche con lode e, assecondando la mia parallela inclinazione artistica, ho conseguito due diplomi accademici di II livello in Discipline musicali sulle varie tecniche della comunicazione( specie cinema e pubblicità).
Ho perciò collezionato interviste a tutto campo,( da Paolo Buonvino al Carmelo Sardo di Malerba, TG5, ...), nella Rubrica che ho condotto, letteralmente cucita addosso, intitolata non a caso “Le eccellenze”.
Sin dagli esordi di blogger incallita, ho prestato una particolare attenzione alla valorizzazione delle pari opportunità, distinguendomi addirittura sul panorama nazionale; inoltre, ho inventato il romanzo online ospitato da F.Alberoni, Marta Ajò ed ilcorrieredellasera.it.
Ho ricevuto molteplici segnalazioni dai personaggi italiani operanti nei più disparati settori, specie in qualità di Madrina Senior del Geofilmfestival in Veneto. Già Premio Donna città di Teramo 2015 per comunicazione e giornalismo.
Il mio ultimo libro, La Rugiada della notte, I parte, ha subito ricevuto l'attenzione di Gianni Maritati( TG1), il quale si è interessato anche all'evoluzione di #noiciamiamo, la campagna collegata, in #stopnonamore.
Ma tanto, resta ancora da fare.
Restate con me per saperne di più.
Il romanzo online per eccellenza, per la prima volta pubblicato in due parti nell’eccezionale formula ebook+cartaceo. La rugiada della notte rappresenta una novità nel mondo editoriale del nostro tempo. Federica Ferretti, col suo stile delicato e d’impatto, riesce ad affrontare tematiche molto varie, quali quelle della famiglia, dell’amore filiale, del tradimento e della riflessione interiore. Tramite personaggi, resi vividi dalla sua penna, l’Autrice ci pone di fronte ad una realtà che potrebbe essere quella di qualsiasi lettore, che facilmente vi si immedesima. Consigliato agli amanti della narrativa contemporanea, quella che eviscera sentimenti, famiglia e società dei giorni nostri.
- Editore
Ormai, penso di poter affermare di essermi fatta almeno una vaga idea circa l’animo femminile.
E questo, potendo in qualche modo ripercorrere anni, tutti interi, passati in mezzo a noi- donne, dico, mica poco!- da una di loro.
Nasce così il mio nuovo sito/blog, una specie di “filo di Federica”che vorrei srotolarmi dietro, per ritrovarci.
O perlomeno, non rischiare di perderci completamente nel labirinto chiamato “mondo”.
Potrei già fornirvi un campione abbastanza variegato di “quelle che”:
- le vedi lì, alla fermata dell’autobus o della metro; le vedi che sbirciano il cellulare sin dalle 6.00 del mattino, aspettando, con la mente più o meno resettata dalle delusioni del giorno avanti, la banale notizia che le illuminerà in volto anche questo giorno!
Perché dovrà esserci qualcosa di cui essere felici o, perlomeno, per cui sarà valsa la pena alzarsi, truccarsi, cercare di riprodurre alla meglio l’ultima tendenza Instagram, o no?
-Poi, ci sono “quelle che” le vedi specchiarsi, con gran fatica, all’improvviso.
Sbirciandosi, cioè, tra un finestrino del taxi orgogliosamente scippato al belloccio di turno, che figurati se si ricorda che alle donne vada lasciata precedenza, ed il simil-specchio del sempre più provvidenziale smartphone.
Oppure, troppo prese dal resto che le circonda, rubano un’occhiata ad una vetrina qualsiasi, sì, appena si ri-catapultano per strada, prima e dopo il lavoro,( purchè ci sia!), pronte per l’ennesimo appuntamento di yoga essenziale alla (nostra!) loro sopravvivenza psicofisica.
-E poi, come dimenticare “quelle che” si mangiucchiano le labbra quando si vorrebbero negare al fidanzato; futura suocera; madre; nonna; trisavola; ai figli, propri e del compagno; questo o quello, Tizio, Caio, o Sempronio, per una serie infinita di no mancati?
-D’un tratto, arrivano finalmente “quelle che”, ormai multitasking, le vedi allargare ancora il proprio marsupio immaginario, già immenso a causa dell’imprevedibilità dei problemi quotidiani!
E per accogliere pure l’ultima arrivata: la figlia dell’amica della sorella di una vicina qualsiasi, che piangerà insieme a (noi!) loro, a causa dell’ennesimo amore stoppato.
-Quindi, ci sono “quelle che” si fanno la doppia identità sui social, dandosi la fatidica seconda possibilità.
Cosa potremmo/potrebbero avere in comune?
Siamo/sono tutte ragazze/ donne che si convincono di dover amare sempre di più gli altri, ma, chissà perché, molto meno noi/loro stesse.
Dopo averle così a lungo osservate, se non addirittura scrutate, per strada, e mentre si aggirano furtivamente nella rete, persino se arrivi ad ascoltare per un lasso di tempo che comprende il milione di anni, raccogli però le (nostre) loro piccole, stesse, storie.
Che sanno sempre di rammarico, di rimprovero nei confronti di una coscienza che non ha saputo vedere tanto le angosce del mondo quanto le paturnie dell’ennesimo/a uomo/amica che le perseguita, o assorbe perlomeno le nostre/loro energie.
Dall’Italia all’attraversamento dell’Europa come del Mediterraneo, fa poca differenza: ti rendi conto solo di una “cosa”: alla fin fine, le donne di ogni sesso, ( se vi assicuro che non è una provocazione), di ogni razza, di ogni religione, credano, il più delle volte, quanto sia sempre più difficile esprimere i propri pensieri, senza essere evidentemente etichettate in quanto“semplici donne”.
Che, nella vita di ogni giorno, non sono sempre soubrette eppure bellissime con quei chili in più in realtà molto apprezzati anche dagli uomini, se solo la smettessero di restare in disparte, rimuginando impacciate circa il necessario coraggio di riprendersi la voce!
E allora, ragazze, future donne, sai che c’è?
Serve lanciare un altro hashtag, una controtendenza in grado di contrastare questa assurda mania di svilirsi:#noiciamiamo.
Al via un monito davvero costruttivo: rimuovere definitivamente lo stereotipo mentale che noi donne ci infliggiamo sin dalla notte dei tempi.
Ed essere un po’ più egoiste, pensare che possiamo comunque valere, pure se non siamo matriarche perfette.
Anzi, abbiamo un ruolo sociale fondamentale che esula del tutto dall’accondiscendere i desideri dell’universo intero.
Questo dovrebbero inculcarsi le ragazze, un giorno donne, che purtroppo, continuano ad autocensurarsi e non smettono di autolimitarsi.
E talvolta, non mangiano per scomparire dalla faccia della terra, senza ricordarsi che, domani, un altro giorno arriverà se avremo saputo difendere soprattutto i nostri/loro pensieri.
Inizia così l’avventura di questo sito, dentro cui, ve lo prometto, inseriremo tanto, anche gli stralci del mio prossimo romanzo online.
Ma restate con me per saperne di più.
E, naturalmente, riavvolgere, insieme, questo filo.
Federica Ferretti
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